mercoledì 24 marzo 2010

Pornoshop

Mohammed si muoveva addosso a me come un cane in calore. Le mani appoggiate sul materasso, disteso a coprirmi come una carta carbone: i miei occhi chiusi sentivano la sua ombra nera nella penombra della camera da letto. Rimanevo immobile ai colpi secchi del suo bacino: su e giù, su e giù, su e giù come la lama che da bambina mi aveva fatto piangere chilometri di lacrime. Ero lì, senza lacrime, a non provare nessun tipo di grazia: avevo atteso per anni il primo rapporto sessuale e ora, sotto di lui, ferma, a pregare Dio che godesse il prima possibile. Ho aperto gli occhi per un istante e ho visto il piacere sul viso e non nei suoi occhi serrati. Lui era dentro di me ed io distante litri e litri di mare dal suo sudore caldo.
Di colpo un gemito di piacere l’ha staccato dal mio corpo, come la lama che mi staccò il piacere tra i pianti di bambina. 
Stamattina Mohammed ha sposato una bambola gonfiabile.

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