martedì 27 luglio 2010

Sayyed

“Pronto!”
“Pronto, Sinior Carmen. Sayyed è con te. Mi ricorda? Sayyed Sayyed Sayyed di Zagazig! Sayyed, mi ricorda? Come stai, Sinior? El-hamdu lillah?”
“Ciao Sayyed, sì, sì, mi ricordo di te… certo! Ho il tuo numero registrato sul cellulare”.
“Ezzayyak, ya Sinior?”
“Sto bene, Sayyed! El-hamdu lillah”.
“Kullu tamam? Bene, ya Sinior Carmina?”
“Sì, sì, abbastanza!”
“We eh el-akhbar?”
“Niente, tutto ok. Normale, Sayyed”.
“Tamam, ya’ni?”
“Perfetto! Ottimo! Non c’è problema! Fantastico”
“El-hamdu lillah, ya Sinior Carmiin”.
Taglio corto: “Che cosa vuoi? (Apro parentesi: può sembrare brusco chiedere a bruciapelo che cosa vuoi? a una persona che ti chiama e ti incensa con dieci minuti di salamelecchi. Ma in Egitto le sorelle Bandiera della telefonia faraonica (Vodafone, Ittisalat e Mobinil) campano sulle parole inutili che gli egiziani si scambiano all’inizio di ogni conversazione telefonica. Ammesso che la conversazione telefonica abbia un senso e un messaggio. Chiudo parentesi).
“Sinior Carmine (finalmente mi ha chiamato col mio vero nome!!!), io martedì non posso faccio esame alle 5”.
“Sayyed, tu non sei in classe con me, devi parlare con il tuo insegnante! Chi è il tuo insegnante?”
“Signora Laura (Laura ha 25 anni) ma non ho suo telefono”.
Silenzio.
“Senti, Sayyed, io non posso darti il numero di Laura ma posso chiamarla e dirle che non potrai fare l’esame. (Dubito che abbia capito ma non ho ancora ideato nessuna tecnica perché gli studenti possano interpretare disegni e mimo per telefono). Glielo ripeto per essere sicuri: “Io chiamo Laura (soggetto+verbo+oggetto comprensibile anche per un indigeno dell’Australia che non ha mai visto un italiano, nemmeno in TV) e poi io chiamo te (la difficoltà aumenta del 10 % ma se quell’indigeno ha un minimo di intelligenza, anche questa è fatta!).
“Sì, sì, sì ma io martedì non posso faccio esame alle 5”.
“Eh, lo so, me lo hai detto, habibi (habibi qui vuol dire coglione) ma Laura ora è a casa. Io telefono a Laura e poi telefono a te un’altra volta. (Un insegnante di italiano dovrebbe usare sempre un italiano parlato dalla maggioranza degli italiani ma a volte è costretto ad usare anche quelle espressioni che alcune mamme si ostinano a ripetere ai neonati di 3 mesi).
“Sì, sì, grazie, professoro (l’idea della terminazione vocalica -e che può definire anche un maschile può risultare una forzatura per alcuni machi egiziani. L’uomo è uomo quindi o con la ‘o’ o niente). Ma quando posso faccio esame?”
Sono dell’opinione che chi ha un quoziente intellettivo inferiore a uno non può seguire un corso di lingua!
“Non lo so, Sayyed. Parlo con Laura e poi hattasel bik (glielo dico in arabo così evitiamo malintesi).
Con la freddezza di Bill Gates mi fa: “Mia moglie è morta e qui a Zagazig….”
Lo interrompo, sconvolto: “è morta? Ma è terribile? Oh mio Dio, poverina. Ma hai bisogno di qualcosa? Com’è successo? E tu come stai? Posso fare qualcosa per te?” (Mi sbuca dalla bocca un francescano: lo guardo spiaccicarsi sul display del cellulare mentre cerca di infiltrarsi tra i buchi del microfono. Lo acchiappo per il cordone:
Tu stai bene? (e calmo i battiti del mio cuore).
“Sì, sì, tutto bene solo che non posso faccio esame”.
Il francescano sviene, scivola sulla tastiera e cade sul pavimento. Tramortito.
“Sayyed, ma….. è morta tua moglie e tu pensi all’esame?”.
“Sì, sì… per me esame è molto importante. (Premessa: Sayyed ha seguito il primo livello con me e superato senza grandi onori l’esame. Dopodiché non so quante volte si è iscritto al secondo livello dove è rimasto in saecoli saeculorum).
Qui a Zagazig i parenti venio a casa martedì perché mia moglia (per molti, i più conservatori, solo la vocale –a indica il femminile!) morta. Io non posso venio al Cairo per faccio esame”.
“Sayyed, non ti preoccupare per l’esame, puoi fare un test di livello. Non ci pensare ora. Insomma perdere una moglie è ben più grave, no?”.
“Non posso venio martedì e voglio faccio esame scritto e orale insiema (anche insieme è femminile). Cosa posso faccio?”
La freddezza con cui contratta la data dell’esame mi sconvolge. Indago:
“Com’è successo Sayyed?”
“Eh?”
“Come è morta? Perché è morta? Quando è morta? Da quanto tempo è morta? (ho usato la metà degli interrogativi del livello A1 del Quadro Comune di Riferimento sperando di centrare il bersaglio).
“Difficile in italiano (beh, la morte è difficile in tutte le lingue del mondo, credo!). Lava vestiti in bagno e filo lampada cade in acqua e morta (bagno, corrente, acqua, morta. Possibile ma strano). Posso faccio esame giovedì. Scritto e orale?”.
“E il bambino come sta? (Madre Teresa di Calcutta mi fa un baffo!)”
“Bambino ok. Madre morta. Io bene. Yalla….El-hamdu lillah”.
Non ho parole. Penso a quella donna velata, costretta a non lavorare fuori casa per difendere il suo onore. In campagna una donna rispettabile non lavora ma accudisce i figli come il pastore le sue pecore mentre il marito, il famigerato Sayyed, ha lavorato per anni a Sharm El-Sheikh, ha sposato con un contratto temporaneo un’olandese e si è scopato almeno un girone di straniere (il girone delle vecchie in calore).
“Ma non ti dispiace?”
“Che cosa faccio? Dio vuole così. El-hamdu lillah” risponde freddo.
“Mi dispiace, Sayyed! Davvero! Posso fare qualcosa per te?”
“Io non posso faccio esame martedì”.
Finalmente il miracolo: la moglie non è morta e probabilmente Sayyed non è nemmeno sposato. È solo una scusa per non venire due volte al Cairo.
“Ok. Parlo con Laura e poi ti chiamo”.
“Per favore, Sinior Carmen. (Beh, questo maschilismo forzato proprio non lo digerisco.)”.
“Faccio il possibile, habibi (habibi vuol dire stronzo-che-mi-hai-fatto-prendere-un-colpo-senza-motivo).
“Bliiiiiiiz Sinior. Bliiiiiiz (ci prova con l’unica parola d’inglese che conosce).
“Tranquillo, Sayyed. Non ti preoccupare. Yalla ci sentiamo”.
“Meshi, Sinior. Shoukran. Aspetto telefono”.
“Sì, sì, aspetta aspetta…..Ciao Sayyed”.
“Ma’a as-salama ya ustaz. Grazie. Merci. Shoukran”.
Riattacco.
Riattacco e penso: se per l’esame del secondo livello si è giocato già la carta della moglie morta, che succederà quando sarà all’undicesimo livello?