giovedì 17 marzo 2011

In aereo

In aereo, da Roma al Cairo.

Seduto accanto al finestrino, mi sveglia l'annuncio in inglese dell’assistente di volo:
Ladies and gentlemen. We are glad to inform you that we are landing at Cairo International Airport. It's 6 p.m. local time and the temperature outside the plane is 27 degrees. We ask you to remain seated until the seat belt light is off. You can move only when the plane has parked at the gate. As you exit the plane, make sure to gather all of your personal belonging. We hope you enjoyed your flight today and we hope you will choose Egyptair again.
Poi ascolto l’annuncio in arabo classico:
Signori e signore, bentornati a casa. Tra qualche istante atterreremo all’Aeroporto Internazionale del Cairo, sei Dio vuole. Sono le ore 18.00 e la temperatura fuori dall’abitacolo è di 27 gradi centigradi".
L'assistente cambia tono e comincia a parlare in dialetto egiziano: 
"Ascoltatemi bene perché non ho alcuna intenzione di ripetere due volte: vi prego di non muovervi e di rimanere seduti fino a quando non s’accende la spia delle cinture di sicurezza. Rimanete immobili! Tanto è inutile: fino a quando la porta dell’aereo rimarrà chiusa, sarete prigionieri dentro. Non facciamo brutte figure davanti agli stranieri che sono in aereo, su!
Mi raccomando: non cominciate a saltare uno sull’altro per recuperare il bagaglio a mano! Tranquilli, non se lo prende nessuno! Nessuno potrebbe correre con 90 chili di regali che avete comprato in Italia. E poi, ascoltatemi bene: accendete il cellulare solo quando l’aereo si sarà fermato completamente. I parenti e gli amici vi aspetteranno comunque in aeroporto! Perché tutta ‘sta fretta? Se accendete il cellulare, il comandante potrebbe avere problemi durante la fase di atterraggio. Ci siamo capiti? Chiamerete quando sarete scesi!” 
Incurante delle parole del pilota, uno dei passeggeri ha già acceso il suo cellulare che puntualmente squilla.
Ma è un cellulare? Sant’iddio, ma che vi ho detto finora?  O mamma mia: ma chi è così importante!!! Chi ti sta chiamando: il presidente della repubblica? Sta' tranquillo: ti richiama, sicuro”.
L’assistente di volo continua:
Chi ha con sé uno, o due, o tre, o quattro bambini, che se li tenga per mano! Quelli sono dei diavoli scalmanati e oggi io non voglio nessun problema. Vorrei tornarmene a casa in pace! Teneteli d’occhio, per l’amor di Dio!
E poi, mi raccomando, non lasciate carte e cartacce per terra.
Comunque: grazie per aver viaggiato con Egypt Air e ricordatevi che noi siamo egiziani e non possiamo viaggiare con altre compagnie aeree. Guai a voi se viaggiate con Alitalia, eh?
Yalla, bentornati e ci vediamo presto se Dio vuole”.
Si sente il microfono spegnersi e l’assistente di volo che ad alta voce dice:
Hey tu mocciosetto! Ma chi sei? Chi è tua madre? Ve l’avevo detto, però! Mannaggia a voi! Mannaggia a me! Non è possibile! Non è possibile!”. 


ps. Il mio racconto non vuole essere assolutamente razzista (ovviamente è inventato). Continuo ad amare gli egiziani! ;)

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