martedì 16 febbraio 2010

Bozze

Funzioniamo un po’ come caselle di posta elettronica. Quando incontriamo una persona per la prima volta, automaticamente e senza premere alcun bottone, decidiamo di posizionarla in una delle cartelle disponibili.

Persone indesiderate quelle che a prima vista ci disturbano: ci infastidisce il loro profumo, il taglio degli occhi, la punta del naso, l’abbinamento grezzo tra polsi tozzi e dita delicate.

Persone in arrivo: coloro che si incontrano nei bar, nei club, con i quali si esce per una birra, un caffè o un narghilè. È la cartella più ricca, che se non ci fosse ci sentiremmo soli nei momenti di quotidiana normalità.

Persone inviate: quelle vissute e poi abbandonate, avvolte da ricordi belli e brutti, vittime della guerriglia del tempo.

E poi c’è la cartella speciale, quella che nè google nè hotmail hanno ancora creato. Salviamo con uno slancio emotivo tutti quelli che ci stravolgono i giorni, che ci fanno scrivere parole e che ci consumano i pensieri. É la cartella in grassetto. Quella in corsivo che fa battere di vita le cellule del corpo.

Ma è la cartella bozze quella che oggi sto vivendo, nell’attesa di mettere la prossima e-mail nella casella più opportuna.

Nessun commento:

Posta un commento